L’Ipogeo dei Volumni, scavato in profondità nel terreno e al quale si accede da una ripida scalinata, ripropone la struttura architettonica di una casa romana. Il nome della famiglia Velimna (Volumni in latino) è desumibile dalle iscrizioni poste sulle urne cinerarie e da quella sullo stipite della porta di accesso, che ricorda i fratelli Velimna, fondatori della tomba.
Articolata in più ambienti, la tomba custodisce magnifiche urne cinerarie con teste di Medusa; quella di Arunte, notevolissima, consiste in un letto adorno di drappi, sul quale riposa il defunto nella tipica posizione recumbente. Ai lati del basamento, due demoni alati, dall’aspetto giovanile, vigilano la porta di accesso all’Ade raffigurata in pittura.
Il sepolcro è situabile nella seconda metà del II sec. a.C., anche se la sua datazione è ancora discussa.
La porta è formata da architrave, stipiti e lastrone di chiusura in travertino. Oltre la porta, su un atrio rettangolare con il soffitto imitante un tetto ligneo a doppio spiovente, si aprono due stanze (cubicola) per ogni lato, in fondo il tablinum e due alae terminanti in due ambienti. Il tablinum è occupato da sette urne cinerarie iscritte, sei etrusche, in travertino stuccato, una romana in marmo. La più notevole è quella di Arnth Velimnas Aules, le altre appartengono agli altri componenti della famiglia. L’urna in marmo appartenente all’ultimo personaggio sepolto nella tomba, rappresenta un edificio romano, ornato con festoni a rilievo, databile al I sec. d.C.; reca inciso il nome sia in etrusco che in latino.
Nell’ambiente moderno presso l’ingresso della tomba sono raccolte numerose urne cinerarie della circostante necropoli del Palazzone di età ellenistica.
La necropoli, scavata nell’Ottocento e successivamente dal 1963 in poi, è costituita da quasi duecento tombe. I sepolcri, scavati nel terreno naturale, sono a camera, preceduti da un piccolo dromos, e si inquadrano per lo più all’età ellenistica, ma in parte sono riferibili anche ad età arcaica e perciò di eccezionale interesse per la storia della città di Perugia nell’antichità.
Presso la necropoli si trova l’antiquarium, di recente allestimento, con esposizioni tematiche incentrate su aspetti della vita quotidiana.